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mercoledì 24 ottobre 2012
Ancora una volta si continuano a danneggiare i lavoratori, che i Comuni diano risposte serie e precise!
E di questi giorni infatti la notizia che il Liquidatore ha depositato presso il Tribunale di Palmi una richiesta di sospensione di tutti gli atti e i decreti ingiuntivi riguardanti Piana Ambiente al fine di aprire un concordato preventivo, che consenta il recupero delle somme ed il pagamento dei creditori in un tempo che va da un minimo di 60 giorni ad un massimo di 120. Decisione questa che creerà ulteriori disagi ai lavoratori che da molto tempo aspettano di recuperare le proprie spettanze ed ai fornitori che negli anni hanno subito per colpa di una scellerata gestione solo danni e problemi.
Ci chiediamo allora, quali sindaci hanno dato il via al concordato preventivo, visto e considerato che nell’ultima assemblea svoltasi vi erano solo 8 sindaci presenti su 32. Una scelta non presa nemmeno a maggioranza e senza l’interpello dei sindaci assenti. Crediamo infatti che una decisione così improvvisa arrechi danni solamente a la parte più debole che fino ad oggi ha sofferto più di tutti. Ci chiediamo poi, come mai solamente giorno 17 ottobre il liquidatore abbia deciso di depositare l’iter per il concordato preventivo, perché si è aspettato che qualche azienda creditrice recuperasse le somme( oltre i 500 mila euro) e poi si e depositato il tutto. Sembra ci sia una visione di due pesi e due misure. Chi si vuol favorire? Quali saranno gli esiti di questo concordato?
La necessità di non bloccare gli atti ingiuntivi dei lavoratori e quindi la successiva assegnazione delle somme era dettata dalla grave situazione finanziaria della società, una situazione che difficilmente riuscirà a sanarsi con lo stesso concordato preventivo. Considerato che la grave situazione economica, deriva soprattutto dal mancato pagamento delle spettanze nei confronti della società Piana ambiente Spa da parte dei comuni, crediamo che, bloccare l’iter dei decreti ingiuntivi sia solo un ritardare del problema causando danni ai lavoratori e alle famiglie. Una società pubblica fallita per mano dei soci pubblici e privati, per mano dei Comuni, che puntualmente hanno ritardato il pagamento delle spettanze. Su tutti i comuni di Gioia Tauro e Taurianova, che hanno fatto sprofondare nel baratro la società.
Abbiamo chiesto oggi al Liquidatore in sede di udienza, di ritirare il concordato preventivo, chiarendo che ciò comporta disagi ai soli lavoratori ad oggi senza nemmeno un centesimo. Ci è stato risposto che non era possibile (poi bisognerebbe spiegarlo il perché). Ed allora chi si vuole tutelare??? Forse gli stessi sindaci e comuni inadempienti. Come Filcams Cgil saremo vicini ai lavoratori e li sosterremo in questa battaglia, una battaglia che sta avendo le sole “vittime” tra i lavoratori.
Chiediamo pertanto a Sua Eccellenza il Prefetto di Reggio Calabria, alla procura della repubblica di Palmi, ed alle forze dell’ordine di intervenire per valutare se ci sono stati delle inadempienze da parte dei soci. Di verificare se nella gestione del servizio rifiuti, un servizio essenziale ai cittadini, ci siano state delle inadempienze che abbiano causato o che stiano causando il fallimento della società. Chiediamo di accertare e perseguire chi ha causato in questi anni un dispendio economico grave, che ha generato solamente una condizione economica dannosa ed una crisi del sistema rifiuti della piana creando un rischio “bomba sociale”, con ricadute pesanti sui lavoratori di Piana Ambiente Spa e sull’indotto che ci lavorava intorno.
Pertanto vigileremo sul normale svolgimento della gara d’appalto per la gestione del servizio rifiuti nella piana che speriamo venga definita al più presto. Il tempo delle chiacchiere è finito, ora c’è bisogno della reale riorganizzazione del servizio per la tutela dei lavoratori e dei cittadini. Chiediamo infine, ai Comuni di Gioia Tauro, di Melicucco, di Molochio, di Rizziconi di sapere quali solo le loro intenzioni sul servizio di raccolta Rsu e differenziata, ricordando agli stessi gli impegni presi in Prefettura e con quali modalità si vuole svolgere il servizio della raccolta rifiuti. Ricordando che i lavoratori sono un patrimonio delle comunità e come tali vanno difesi.
Chiediamo ai sindaci soci della società di intervenire immediatamente sulla vicenda e di convocare le OO.SS. al fine di trovare una soluzione seria e precisa che non danneggi i lavoratori.
Valerio Romano
Segr.Gen.Filcams
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