sabato 26 maggio 2012
LA FILT-CGIL PRESENTE ALL´INCONTRO ROMANO CON IL MINISTRO BARCA
La Filt-Cgil, unitamente alle altre OO.SS., ha evidenziato, in primis, le problematiche che non consentono al momento attuale il rilancio del porto di transhipment, puntando in modo particolare sui fattori di distorsione della concorrenza del mercato e dei servizi di transhipment nel Mediterraneo e sottolineando al contempo l’esigenza di realizzare una sinergia tra istituzioni e parti sociali per continuare a trovare soluzioni, assieme al Governo, al fine di consentire al porto di Gioia Tauro di poter uscire dallo stato di crisi.
L’incontro di ieri è servito per ribadire anche la necessità di intervenire relativamente sui punti già più volte evidenziati ed in particolare:
Il differenziale con i terminal nordafricani per cui si rende necessaria una detassazione del salario e del costo del lavoro; una definitiva soluzione circa la tassazione sui vettori (tasse di ancoraggio) pressoché inesistenti nei porti di transhipment concorrenti con quelli italiani (comunitari e non); le difformità relative alle accise su gasolio ed energia molto più elevate a confronto di quelle applicate in diversi stati comunitari; le carenze infrastrutturali materiali ed immateriali che non consentono l’utilizzazione delle aree retroportuali; l’attuazione percorso logistico integrato per i collegamenti con il retroterra ed in particolare il gateway ferroviario, trait- d’union tra porto e stazione di Rosarno; la realizzazione di interventi di logistica industriale e l’attuazione in tempi brevi di un modulo magazzino in area franca (25.000 mq) cui l’Autorità Portuale ha già avviato le procedure per la realizzazione. Per ciò che concerne tali punti, le OO.SS. hanno rivolto un accorato appello al Ministro Barca affinché si ottenga, nel più breve tempo possibile, una risposta concreta da parte del Governo.
L’attenzione è stata rivolta anche all’altro terminalista Ico-Blg, evidenziando le difficoltà che sta attraversando. Lo stesso ministro Barca ha dimostrato interesse relativamente all’attività ed alla lavorazione delle autovetture, comprendendo che tale terminal di fatto è una delle poche realtà con annesse attività di logistica e completamento dell’equipaggiamento delle stesse autovetture.
Dall’intervento ministeriale è emersa la consapevolezza della condizione di criticità, certamente concreta, ma anche la volontà di mettere in atto per entrambi i terminal soluzioni generali per agevolare percorsi di sviluppo.
Le OO.SS. hanno rimarcato la necessità di interventi fattivi, a medio ed a lungo termine, sia con l’ausilio di agevolazioni fiscali, utili al superamento della crisi attuale sino all’incremento dei volumi di traffico, sia avviando al più presto quei processi evolutivi che consentirebbero la stabilità, la crescita, il completamento e lo sviluppo dello scalo gioiese. Le ulteriori proposte individuate si sono concentrate sulla possibilità di impegnare la tratta ferroviaria adriatica come arteria di collegamento delle merci. L’obiettivo futuro è quello di agevolare l’invio di containers nel centro sud Europa con vettori veloci ed economicamente efficaci e rendere quindi più stabile e conveniente il porto di Gioia Tauro rispetto ad altri puntando su tre livelli: l’attuazione della parte ferroviaria, agendo per la realizzazione anche con un controllo particolare da parte del Governo mediante sanzioni in caso di mancato completamento e ritardi, attuazione degli interventi relativi allo studio di fattibilità, già approvato, di logistica intermodale ed infine, un terzo livello, più complesso, in collaborazione con il Ministro Ciaccia, già presente nei giorni scorsi a Gioia Tauro, riguardante la necessità di un ragionamento complessivo per diversificare le varie specificità dei porti. Lo stesso Ministro ha espresso l’intenzione di un nuovo confronto con il Sindacato Confederale nei mesi di settembre-ottobre, con l’obiettivo di poter ragionare concretamente sui lavori che dovrebbero già essere avviati. La Filt-Cgil rimane fiduciosa rispetto l’interessamento e l’impegno espresso dal Ministro sperando che tali soluzioni possano contribuire ad assicurare certezze ai lavoratori di tutta l’area portuale.
Domenico Laganà
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