venerdì 24 febbraio 2012
QUALE FUTURO PER L´AMMALATO DIALIZZATO?
La sanità nella Piana di Gioia Tauro continua ad essere soltanto il dominio della politica, si mette da parte quel principio fondamentale di garanzia del Diritto alla Salute, fregandosene delle prestazioni di qualità che devono passare obbligatoriamente attraverso le alte professioni e i Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.). Queste direttive, riportate nel patto della salute dai vari Governi, non trovano la ben che minima applicazione in questa martoriata terra. E pensare che, i troppi tragici eventi di malasanità dovrebbero ricondurre a una maggiore attenzione l’intera classe politica ma, gli ultimi fatti di cronaca non lasciano spazio di riflessione in tal senso. Non sono state utili le commissioni d’inchiesta, né gli scioglimenti per infiltrazioni mafiose, né gli interventi restrittivi del piano di rientro, per sanare il cattivo esempio delle infiltrazioni attraverso la lunga mano della politica che ha permesso l’insediamento di cattive e inappropriate dirigenze. Non si tenta nemmeno di ridare dignità alle cure dell’ammalato per individuare punti certi dove potersi curare nel nostro territorio. Altro che barelle con ammalati legati per giorni nei pronto soccorso. Dalle nostre parti l’intera sanità è legata a un filo di acciaio inossidabile che conduce ai poteri forti. Per fortuna, troviamo qualche eccezione non ascrivibile all’attuale gestione, ma recentemente minata continuamente dall’attuale classe dirigente con “consigli” di frenare l’attività per lasciare spazi ai soliti noti. Prendiamo atto e siamo molto vicini a questi professionisti seri, persone perbene, oneste e laboriose, che continuano a soffrire in silenzio ed a sperare in un futuro migliore. La F.P. CGIL, da tempo si è fatta carico di queste storie di “buon esempio” e di messa al servizio di chi soffre e continuerà ad esercitare il proprio ruolo, senza fare sconti a nessuno, senza paura per le minacce di morte ricevute e senza temere le denunce annunciate dalla Squillacioti. Siamo sempre più convinti di dover coinvolgere e rafforzare il lavoro e la forza presente nelle alte professionalità di queste persone della nostra terra, di quel buon esempio tangibile attimo per attimo dall’ammalato. Questo è quanto basta per iniziare a formare quel sistema che serve per innalzare il livello culturale e di qualità di prestazioni offerte ai cittadini della Piana. Gli attestati di stima purtroppo non arrivano dalla Direzione aziendale, tutt’altro la direzione addirittura fa finta di disconoscere il valore di questi Medici, Infermieri e Tecnici, ma i riconoscimenti arrivano addirittura dal Dr. Veronesi e altri suoi colleghi. Intanto la Squillacioti si dedica anima e cuore sulla Locride e riesce persino a mettere insieme le critiche dell’intera confederazione sindacale e del sindacato autonomo che, giustamente, si sono schierati contro un provvedimento di accorpamento funzionale del personale, carente dell’elemento fondamentale che attiene l’obbligatorio confronto con le parti sociali. Diventa incomprensibile questa direzione dell’ASP se proviamo a confrontare l’accorpamento funzionale di Locri con il decentramento disfunzionale della Dialisi di Taurianova. Difatti, se il principio e quello di unire le forze per migliorare i servizi offerti (prima sono stati divisi per assegnare gli incarichi), perché sono stati creati 2 posti di dialisi all’ospedale di Gioia Tauro utilizzando il personale, già insufficiente, della Dialisi di Taurianova, già impegnato in attività dialitiche in emergenza sull’ospedale di Polistena? Forse la direzione non si è resa conto che, per appagare esigenze politiche, ha creato una terza e poi una quarta unità operativa, facendo venir meno il servizio primario che grava negativamente sulla pelle di 48 pazienti dializzati. Il rapporto di un Infermiere Professionale ogni 3 pazienti dializzati è lo standard da garantire e, la carenza accertata è di 2 unità Infermieristica soltanto per l’attività normale dell’U.O.. Inoltre, al lavoro quotidiano, bisogna aggiungere le prestazioni offerte a 33 pazienti sottoposti a trattamento di eritrocitoaferisi (prestazione alternativa al salasso), per 120 prestazioni annue. E poi ancora, puntualmente viene garantita la dialisi vacanze nei periodi estivi e durante le festività. Insomma si sta svuotando di personale un’Unità Operativa di eccellenza per far saltare la normale programmazione delle attività dell’Emodialisi di Taurianova e mettere in discussione la tutela dell’ammalato affetto da insufficienza renale. Il rischio che si corre è quello che possa inficiare la garanzia dell’assistenza all’ammalato nell’Unità Operativa dedicata a queste prestazioni, con imprevedibili gravi conseguenze, sia per l’ammalato, sia per il personale sanitario.
Gioia Tauro, lì 23 Febbraio 2012
IL SEGRETARIO GENERALE F.P. CGIL
Giuseppe Gentile
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• addedum accordo CIA 13/02/2007 |