venerdì 18 novembre 2011
SALUTE FONDAMENTALE DIRITTO 18 NOVEMBRE 2011 - LA RELAZIONE INTRODUTTIVA
Leggiamo tutti i giorni, sui quotidiani locali, notizie di cronaca, più o meno gravi, fatti di criminalità, sequestri di beni immobili e conti correnti bancari, forme illegali di utilizzo dei fondi europei, vittime o presunte tali di malasanità. Insomma fatti che danno il senso di come sia difficile vivere in una terra come la Calabria e la Piana di Gioia Tauro.
Queste cose sembrano avulse dall’argomento che trattiamo oggi, ma così non è. Cari compagni e cittadini presenti, vorrei ricordarvi che dove i diritti sono garantiti, a partire dal diritto alla salute, esiste un sistema virtuoso che produce reddito, i collegamenti funzionano, il mondo del lavoro ha un suo radicamento solido e non ci sono gli alti tassi di disoccupazione e inoccupazione che troviamo in Calabria. Il diritto alla salute è un diritto fondamentale che deve essere garantito in maniera universale. Esso fa parte di un sistema che racchiude un intero contesto produttivo che riesce a rendere normale un territorio. La Calabria non è così. La provincia di Reggio Calabria, nella recente storia, era divisa in tre ASL, quella di Locri la n. 9, di Palmi la n. 10 e la n. 11 di Reggio Calabria. Il 27 Aprile 2006, dopo le prime indagini sull’omicidio Forugno, viene sciolta l’ASL di Locri per infiltrazioni mafiose; il 27 maggio 2007 vengono accorpate le ASL di Palmi e Reggio Calabria e, il 19 marzo 2008 vengono sciolte anch’esse per grave infiltrazioni mafiose. La fase di commissariamento ha tentato di fare un’operazione di verità tirando fuori i conti in rosso di un sistema sanitario allo sbando, con bilanci inesistenti o scientificamente falsati. A pagarne le conseguenze non è stato nessun dirigente dipartimentale o di struttura complessa, né assessore regionale alla sanità o presidente della Giunta Reionale. E’ stato solo il cittadino onesto a pagare e continua ancora oggi ingiustamente a pagare. La sanità di Palmi e Reggio Calabria aveva accumulato un debito di oltre 500 milioni di euro ma, neanche il Generale dei Carabinieri Massimo Cetola, a capo della triade Commissariale inviata dal Consiglio dei Ministri, è riuscito a scardinare il sistema contorto che aveva affossato la sanità nel territorio reggino. Difatti il grosso del disavanzo, oltre il 90 % del debito, gravava sull’ex ASL 11 di Reggio Calabria, probabilmente per grossi affari volti verso la sanità privata e privata convenzionata. Finiti i commissariamenti si è tornati alla gestione politica e, in quel frangente vi è stato l’avvicendamento del governo regionale. Le elezioni del 28 e 29 Marzo 2010 incoronano con una percentuale del 59% dei consensi il centro destra con a capo il Presidente Scopelliti, già sindaco della città di Reggio. Da subito il problema dei problemi è il debito accumulato nel Servizio Sanitario regionale. Un debito che bisognava certificare al più presto per preparare il piano di rientro. Ma il problema vero, pensiamo siano gli impegni assunti in campagna elettorale sulla trasformazione della sanità calabrese da modellare a immagine del privato e priato convenzionato. Ben presto gli advaisor danno i numeri, nel senso che non sono cifre certificate ma somme che cambiano continuamente. Dai 2 miliardi e mezzo passano a distanza di poco tempo a 1 miliardo e 200 milioni, poi diventano soltanto 850 milioni per concludere con una certificazione di 1 miliardo e 45 milioni reso noto soltanto in data 13.04.2011. a questo punto, certificato il debito arrivano i tagli per ripianare e quindi si parte col chiudere servizi e ospedali. Sulla Piana si chiude l’ospedale di Taurianova e Palmi, Oppido Mamertina viene riconvertito in Lungodegenza. Rimangono attivi gli Ospedali di Polistena e Gioia Tauro. Il primo con 177 posti letto il secondo con 50. Totale 227 posti letto su un territorio articolato tra pianure e montagne con 33 comuni collegati da strade che sembrano mulattiere; una popolazione complessiva di 157.000 abitanti e un’emigrazione sanitaria del 41,7% per ospedalizzazione fuori regione.
Orbene le rivendicazioni e gli argomenti che vengono trattati oggi, in tutta Italia, dalla nostra organizzazione, riguardano i problemi veri che spesso mettono in discussione il diritto alla salute. Iniziamo dai tagli alla sanità – nella nostra regione sono stati pesanti visto il debito storico che dobbiamo pagare per errori di gestioni scellerate da ascrivere sia alla politica regionale ma, ancor di più ai continui avvicendamenti di Direttori Generali, Commissari regionali e, in particolare, alla dirigenza delle ex ASL che ha fatto di tutto per distruggere l’esistente senza dare alternative possibili alle cure dei cittadini. Tutto ha inizio nel 1995 con l’ex art 20 della Legge 67/88. Bisognava mettere in sicurezza tutte le strutture ospedaliere esistenti e, quindi, l’allora Direttore Dr. Rizzo, poi arrestato per illeciti amministrativi, ha fatto partire gli appalti in maniera scellerata e senza un minimo di buon senso. Sono state ristrutturate sale operatorie mai riaperte, smantellate quelle a norma per riconvertire strutture impegnando decine di miliardi di vecchie lire per lavori inutili,anche gli ospedali da riconvertire rimessi a nuovo (vedi quello di Cittanova), sono abbandonati, su palmi sono stati fatti più appalti per gli stessi lavori e, quindi contenziosi interminabili per non concludere i lavori e lasciare una ristrutturazione monca. Insomma una lunga sequela di cattiva gestione che ha portato solo danni ai cittadini e tanti soldi nelle tasche di chi arraffare in quel momento propizio. E proprio in quegli anni, la giunta regionale di centro destra a guida Chiaravalloti, ha dato il via a alla realizzazione di un suo modello Lombardo di sanità pubblico/privato. Si autorizzano aperture di nuove strutture private e, a larghe mani si aprono il cordoni dell’accreditamento. Pensate quanti affari e quanto sperpero di denaro pubblico c’è stato in quel periodo. Si faceva di tutto e di più ma non si riusciva a far installare una TAC e una RMN negli ospedali, i medici che lavoravano in radiologia e laboratori di analisi, erano gli stessi che gestivano le strutture private convenzionate. Una bella integrazione tra pubblico e privato. In quei periodi siamo usciti su rassegna sindacale a denunciare questi fatti, la nostra corrispondente Marina Iacovelli si è beccata persino una denuncia per diffamazione assieme al sottoscritto. Abbiamo corso un bel rischio ma alla fine il risultato è arrivato e qualcuno ha pagato.
Oggi la storia si ripete e a pagare questa volta è il cittadino. Il primo regalo che ha fatto Scopelliti è stato il Ticket sui farmaci e le prestazioni sanitarie. In precedenza le famiglie con reddito ISEE inferiore a 10.000 euro erano esenti, mentre oggi o si è disoccupati o si paga. Il paradosso è che, il cittadino che va a pagare il ticket per una prestazione si accorge che la stessa prestazione fatta dal privato a pagamento costa di meno. Il risultato raggiunto è di doppio effetto, meno prestazioni per il pubblico e più soldi per il privato, magari con un po di nero.
Arrivare a una buona spesa per una buona sanità, in Calabria vuol dire utilizzare le risorse disponibili per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. Immettere nel circuito lavorativo le figure professionali mancanti, a partire dagli Operatori Socio Sanitari, dare spazio ai Bravi e preparati professionisti che abbiamo, prima che scappano via, e, costruire i contenuti per riempire il nuovo ospedale. Su questo argomento del nuovo ospedale, bisogna dire che siamo stanchi e anche delusi delle continue diatribe aperte dai due sindaci che gestiscono i territori dei due ospedali ancora funzionanti. Bisogna dire basta a questa stupida guerra di campanile. Questi sindaci devono capire che devono unire l’intero territorio della piana e fare fronte su quello che deve essere la sanità di domani. Quella sanità che serve a curare le persone ammalate e non a fare consenso elettorale. Serve unità d’intenti per alzare il livello di rivendicazione vera del diritto alla salute. Serve un nuovo ospedale in grado di affrontare nei tempi e nei modi normali di cura tutte le criticità di cura che servono al popolo della piana. Serve una mobilitazione permanente di tutti per accelerare i tempi di appalto e di costruzione della nuova struttura. Serve sanità pubblica eccellente non solo per Gioia Tauro e Polistena ma per tutti i 33 comuni che compongono il territorio. Questa è la sfida che dobbiamo cogliere tutto il resto non sarà altro che giocare a rimpiattino sulle responsabilità, sulla salute dei cittadini, sulle possibilità di sviluppo, sul futuro della Piana di Gioia Tauro. Solo così possiamo tracciare un percorso vero per un obbiettivo alto e di qualità insieme dobbiamo vincere questa prima battagli che traccia le basi per un futuro di vita normale.
IL SEGRETARIO GENERALE F.P.
Giuseppe Gentile
lunedì 3 novembre 2014 Ennesima vergogna del Governo Pd di Renzi Le Rsa della Nidil Cgil Lsu/Lpu della Piana di Gioia Tauro sulla decisione assunta in commissione bilancio alla camera rappresentata dal presidente boccia rimangono esterrefatti! ancora una volta il governo Renzi... |
mercoledì 29 ottobre 2014 Come lavoratori, che dovrebbero ricevere, ormai da troppo tempo, i soldi degli ammortizzatori sociali, per aver preso un posto di lavoro, che non riusciamo a riavere, siamo andati a Roma a manifestare contro il mancato f... |
mercoledì 15 ottobre 2014 Dopo lo sgombero, risorse e volontà politica per migliore le condizioni dei lavoratori migranti È stata abbattuta due giorni fa la baraccopoli fatiscente costruita con materiali di scarto ai lati delle 70 tende del Ministero dell'Interno nella II zona industriale di San Ferdinando. Contestualmente all’abbattimento ... |
sabato 11 ottobre 2014 Ammortizzatori sociali/ lsu-lpu: Lunedì sit-in presso inps di Polistena La Cgil della Piana di Gioia Tauro ha organizzato per lunedì 13 ottobre alle ore 9.30 un sit-in presso l’Inps di Polistena per protestare contro le posizioni del Governo in materia di ammortizzatori sociali, che ad ... |
giovedì 9 ottobre 2014 CGIL, il 25 ottobre in piazza San Giovanni per il cambiamento 'Lavoro, dignità, uguaglianza per cambiare l'Italia' sono queste le parole d'ordine che la CGIL porterà in Piazza a Roma il prossimo 25 ottobre in occasione della giornata di mobilitazione nazionale decisa a Bologna... |
lunedì 6 ottobre 2014 FILT CGIL: Cara Confindustria c´è il Coraggio e la VERGOGNA!!! Avevamo il sospetto che Confindustria di Reggio Calabria non avesse ben capito cosa fosse successo nei mesi precedenti al porto di Gioia Tauro, ma con la dichiarazione effettuata tramite una nota stampa (sabato 4 ottobre... |
sabato 4 ottobre 2014 Costantino replica a Confindustria "La posizione espressa da Confindustria reggina in merito alla vertenza del porto di Gioia Tauro ed ai licenziamenti forzatamente e indiscriminatamente decisi da parte delle aziende nei confronti dei dodici lavoratori è ... |
martedì 30 settembre 2014 Pullman e responsabili Cgil piana di Gioia Tauro, Manifestazione 1 ottobre PARTENZA PULLMAN 1 OTTOBRE 2014 MANIFESTAZIONE LSU/LPU - LAVORATORI IN MOBILITA’ E CIG IN DEROGAPREFETTURA DI REGGIO CALABRIA 1° BUSPARTE ALLE ORE... |
martedì 30 settembre 2014 FIOM:INDIGNATI PER IL COMPORTAMENTO IRRISPETTOSO DEL GOVERNO! La Fiom la Cgil del comprensorio di Gioia Tauro sono indignati per il comportamento irrispettoso del Governo nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, che a causa dei forti ritardi nell’erogazione dei... |
venerdì 26 settembre 2014 Ennesima vergogna al porto di Gioia tauro si consuma sulle spalle dei lavoratori! Si è consumata l’ennesima vergogna, per il trattamento riservato ai lavoratori portuali delle imprese di rizzaggio, oggetto di licenziamento, da parte dei datori di lavoro.Giorno 24 c.m. infatti, presso la Direzion... |
venerdì 26 settembre 2014 Continuano le scorribande nell´ASP di Reggio Calabria. Con la Delibera 790 del 24.09.2014 il “Commissario” straordinario ha provveduto al rinnovo dell’incarico di Struttura Complessa di “Riabilitazione Cardiologica” , struttura afferente al P.O. di Polistena ma allocat... |
| |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Job acts |
• addedum accordo CIA 13/02/2007 |